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Schedulatore di produzione: cos'è e come funziona

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Schedulatore di produzione: cos'è e come funziona

31 gennaio 2025

Sempre più aziende stanno adottando soluzioni tecnologiche avanzate per digitalizzare i processi di schedulazione della produzione, un passo fondamentale nell’ambito dell’Industria 4.0. Questo approccio punta a ottimizzare l’automazione dei processi produttivi, riducendo al minimo l’intervento umano nella gestione di operazioni complesse.

In questo contesto, il software per la schedulazione della produzione gioca un ruolo fondamentale, poiché integra e analizza vari dati, come le giacenze di magazzino, gli ordini, le risorse umane e la capacità produttiva, nonché le date di consegna richieste. Questo consente di ottimizzare la schedulazione, prevenendo perdite di efficienza e profitto.

Qual’è il significato di schedulare?

La pianificazione da sola potrebbe non essere sufficiente per ottimizzare le informazioni necessarie alla produzione. Infatti, le attività produttive possono essere programmate in prossimità dell'inizio delle lavorazioni o in attesa delle conferme degli ordini precedentemente pianificati, dando vita al processo di schedulazione (scheduling). La schedulazione comprende le seguenti informazioni:

  • Cosa fare;

  • Come farlo;

  • Dove farlo;

  • Quando farlo;

  • In che sequenza farlo.

La schedulazione è l'attività principale di un ufficio di programmazione, finalizzata a ottimizzare il processo produttivo riducendo errori e inefficienze. Essa consiste nell'assegnare una sequenza di attività alle risorse (macchine, attrezzature, operatori), tenendo conto di vincoli come disponibilità, priorità e capacità produttiva. Nella Lean Production, la schedulazione è cruciale per il funzionamento dell'impianto, poiché opera in tempo reale, adattandosi ai cambiamenti relativi a ordini, disponibilità di materiali e risorse.

Il processo di schedulazione della produzione

Il processo di schedulazione della produzione si articola in diverse fasi, ognuna delle quali tiene conto di vari fattori, dai livelli di pianificazione ai cicli produttivi, fino all'attuazione delle decisioni prese. Le fasi principali sono:

  1. Pianificazione: questa fase è fondamentale per gestire le risorse aziendali, garantendo un flusso di produzione costante, riducendo i tempi di inattività e mitigando i colli di bottiglia, con l’obiettivo di ottimizzare l'intero processo produttivo;

  2. Routing: consiste nel mappare le varie fasi del processo produttivo e nell'ordinare le operazioni necessarie per lo sviluppo dei prodotti. Questa fase può includere sia lavorazioni interne, sia l'inserimento di componenti subappaltati nel flusso produttivo per l’assemblaggio finale;

  3. Schedulazione: in questa fase vengono elaborate tabelle temporali specifiche per reparti, prodotti o processi, in cui si indicano i tempi necessari per la realizzazione di ciascun prodotto;

  4. Dispacciamento: rappresenta il processo di assegnazione degli ordini ai vari task. A differenza della pianificazione, questa fase si concentra su decisioni a breve termine;

  5. Esecuzione: affinché la programmazione della produzione sia efficace, è essenziale garantire che tutti i processi vengano eseguiti correttamente e nell'ordine stabilito. Ogni membro del team deve essere informato su ciò che deve fare e quando, il che richiede una comunicazione chiara e bidirezionale tra la direzione e il personale. Solo in questo modo l'organizzazione potrà rispettare il programma di produzione e completare gli ordini in tempo.

Cos'è lo scheduler di produzione?

Lo schedulatore di produzione, conosciuto anche come "Manufacturing Planner", è un software progettato per pianificare le attività operative e produttive in un arco temporale specifico, in base agli ordini già programmati. Questa funzione lo distingue dalla pianificazione generale, poiché si concentra sull'organizzazione e sull'ottimizzazione delle risorse del sistema produttivo, consentendo di monitorare l'avanzamento dei compiti assegnati ai vari reparti coinvolti.

Se le aziende si trovano ad affrontare una gestione dei processi produttivi sempre più complessa e difficoltà nel soddisfare le proprie esigenze, è il momento di considerare l'integrazione di un software specifico per ottimizzare l'uso delle risorse nelle diverse aree. Non adottare queste soluzioni oggi equivale a rischiare di rimanere indietro rispetto alla crescente tendenza di orientarsi verso imprese più tecnologiche e basate sui dati.

Differenza tra schedulatore di produzione e schedulatore di processo 

La principale differenza tra schedulatore di produzione e schedulatore di processo riguarda l'ambito e l'approccio alla pianificazione. Lo schedulatore di produzione si concentra sull'ottimizzazione delle attività produttive a livello di sistema, organizzando la sequenza delle operazioni e gestendo risorse come macchinari e manodopera per soddisfare la domanda. È utilizzato principalmente per pianificare la produzione su base giornaliera o settimanale. 

Lo schedulatore di processo, invece, è specificamente orientato alla gestione e ottimizzazione di processi continui o ripetitivi, come quelli chimici o alimentari, dove il flusso di materiali è costante e la pianificazione si concentra sulla gestione delle fasi operative in tempo reale, monitorando variabili come temperature, pressioni e tempi di ciclo.

Quando è nato il primo software di schedulazione della produzione?

Sebbene non sia un software in senso stretto, la metodologia PERT (Project Evaluation Review Technique) rappresenta uno dei primi approcci sistematici per l'analisi dei progetti e la definizione delle priorità. Sviluppato negli Stati Uniti per contenere i costi dei progetti della Marina, in particolare nella costruzione di navi e sottomarini, questo metodo si basa su calcoli complessi per determinare non solo l'ordine di esecuzione delle attività, ma anche le stime temporali, considerando scenari ottimisti, pessimisti e neutri.

Come si sono evoluti i software schedulatori?

I software schedulatori si sono evoluti notevolmente nel corso degli anni, passando da soluzioni semplici a strumenti complessi in grado di gestire le sfide della produzione moderna. Inizialmente, i software schedulatori si concentravano sulla pianificazione delle attività di produzione in base a parametri fissi, come i tempi di ciclo delle macchine e le disponibilità del personale.

Con l’avvento della digitalizzazione e l’integrazione dei sistemi di produzione, i software schedulatori sono diventati in grado di gestire un numero sempre maggiore di variabili. Oggi, i software moderni utilizzano algoritmi avanzati, come l’AI e l’apprendimento automatico, per adattarsi in tempo reale alle condizioni di produzione e ai cambiamenti delle richieste del mercato. Ciò consente alle aziende di ottimizzare la pianificazione, ridurre i tempi di attesa, minimizzare gli sprechi e massimizzare l’utilizzo delle risorse disponibili.

Cosa fa lo scheduler di produzione?

Il software si concentra sull'ottimizzazione dei tempi di produzione e sulla definizione delle priorità. Tra le sue funzioni principali troviamo:  

  • Schedulazione dei prodotti finiti e di quelli in fase di completamento, per una stima più accurata delle date di consegna;  

  • Controllo dello stock di magazzino, con verifica delle scorte disponibili; 

  • Analisi della capacità produttiva di macchinari e della forza lavoro, migliorando la gestione delle risorse umane attraverso l'organizzazione dei turni di lavoro e la riduzione delle ore di straordinario; 

  • Creazione di sequenze di lavoro specifiche per ciascun macchinario;  

  • Riduzione del rischio di scarti e ritardi, e quindi dei costi di produzione, garantendo che in magazzino vengano allocate solo le materie prime e i beni necessari per evadere gli ordini confermati;

  • Sincronizzazione di tutte le aree di produzione;

  • Condivisione di dati e KPI con l'intero comparto aziendale.

Come lo schedulatore può migliorare la produzione aziendale

L'implementazione di un programmatore di produzione può apportare numerosi vantaggi all'efficienza e alla produttività aziendale. Ecco alcune delle principali modalità in cui lo schedulatore può migliorare il processo produttivo:

  1. Ottimizzazione della pianificazione: lo schedulatore permette di pianificare le attività di produzione in modo più efficace, riducendo i tempi di inattività e migliorando la sequenza delle operazioni. Questo si traduce in costi inferiori, un utilizzo ottimale delle risorse e una migliore puntualità nelle consegne dei prodotti;

  2. Riduzione degli errori: grazie alla sua capacità di gestire grandi volumi di dati e variabili, lo schedulatore può minimizzare gli errori umani nella pianificazione e nell'assegnazione delle risorse. Ciò porta a una maggiore precisione e coerenza nelle operazioni di produzione;

  3. Maggiore flessibilità: i moderni software sono in grado di adattarsi rapidamente ai cambiamenti delle esigenze di mercato e alle condizioni di produzione. Questo consente alle aziende di affrontare meglio gli imprevisti, come modifiche nelle scadenze dei clienti o guasti ai macchinari, e di aggiornare il piano di produzione in tempo reale;

  4. Monitoraggio e analisi: gli schedulatori offrono strumenti di monitoraggio e analisi che permettono alle aziende di valutare le performance produttive, identificare aree di miglioramento e prendere decisioni basate su dati concreti. Questo contribuisce a un'ottimizzazione continua dei processi e a un incremento della competitività aziendale.

I modelli di produzione 

I modelli Make-To-Stock (MTS) e Make-To-Order (MTO) influenzano significativamente la gestione delle risorse e la schedulazione delle attività. Nel modello MTS, lo scheduler deve pianificare la produzione in base a previsioni di domanda, creando un flusso di lavoro orientato alla produzione di stock in anticipo. Questo comporta una gestione attenta degli stock, dei tempi di produzione e dei materiali, per assicurarsi che la disponibilità del prodotto finito sia allineata con le previsioni di vendita.

Al contrario, nel modello MTO, lo scheduler si concentra sulla produzione personalizzata, avviando la produzione solo dopo aver ricevuto l'ordine del cliente. Questo richiede una pianificazione dinamica, in grado di adattarsi rapidamente a variazioni nei requisiti dei clienti, con l'obiettivo di minimizzare i tempi di attesa e non accumulare scorte inutili.

Tipologie di schedulatore di produzione 

Le tipologie di schedulazione della produzione si riferiscono ai vari metodi utilizzati per pianificare, organizzare e ottimizzare il flusso di lavoro all'interno di un impianto produttivo. Ogni tipologia ha caratteristiche specifiche, adatte a differenti contesti produttivi e obiettivi aziendali. Tra le principali tipologie di schedulatori di produzione:

  • Schedulazione a capacità finita (FCS): pianifica la produzione in base alle risorse disponibili, come macchinari e manodopera, per evitare il sovraccarico. È utile in ambienti con risorse limitate e scadenze rigide, ottimizzando l'uso delle risorse senza superare la capacità;

  • Schedulazione a capacità infinita (ICS): pianifica la produzione senza vincoli di risorse, assumendo che le risorse siano illimitate. È adatta quando la capacità produttiva non è una preoccupazione critica, ma può portare a inefficienze se non controllata;

  • Schedulazione a inseguimento: pianifica la produzione in tempo reale per “inseguire” la domanda effettiva, utile nei modelli Make-To-Order (MTO), riducendo le scorte ma richiedendo grande flessibilità e capacità di adattamento;

  • Schedulazione a lungo periodo: pianifica le risorse e le operazioni su un periodo lungo (mensile o annuale) per allocare risorse strategicamente, senza entrare nel dettaglio delle operazioni quotidiane;

  • Schedulazione incrementale (in avanti/a ritroso): la schedulazione incrementale in avanti pianifica a partire dalla data di inizio, utile quando si ha una data di consegna fissa; quella a ritroso pianifica a partire dalla data di consegna finale, ottimizzando i tempi per rispettare le scadenze;

  • Schedulazione Just-In-Time (JIT): pianifica la produzione solo quando richiesto, riducendo le scorte e migliorando l’efficienza. È utilizzata in ambienti Lean Manufacturing, ma può essere rischiosa se la domanda è variabile o ci sono interruzioni nelle forniture;

  • Schedulazione a sequenza: organizza le attività produttive in una sequenza ottimale per ridurre i tempi morti e migliorare l’efficienza, come in una catena di montaggio, dove si minimizzano i cambi di attrezzature;

  • Schedulazione a livello di lotto: pianifica la produzione di interi lotti di prodotto, utile in ambienti di produzione di massa, come nei settori chimico e alimentare, per ridurre i costi di setup e migliorare l’efficienza;

  • Schedulazione ibrida: combina diverse tipologie di schedulazione, come la capacità finita e infinita, o integra la schedulazione a inseguimento con la schedulazione a lungo periodo, ottimizzando le risorse a livello strategico e operativo;

  • Schedulazione a tempo fisso: pianifica le operazioni in intervalli di tempo fissi, utile per processi ripetitivi, ma meno flessibile in ambienti con esigenze variabili o imprevisti.

Schedulazione APS (Advanced Planning and Scheduling)

L'APS è un sistema software che combina pianificazione a lungo termine e schedulazione a breve termine, utilizzando avanzati algoritmi per gestire la capacità produttiva, le risorse e la domanda in tempo reale. A differenza delle tipologie di schedulazione tradizionali come la capacità finita o la capacità infinita, l'APS tiene conto delle risorse in modo dinamico e considera una visione complessiva di tutta la catena di approvvigionamento, adattandosi continuamente alle variazioni di domanda e capacità.

  • Schedulazione a capacità finita: l'APS può integrare la schedulazione a capacità finita, pianificando la produzione tenendo conto delle risorse disponibili in tempo reale;

  • Schedulazione a capacità infinita: l'APS può anche gestire ambienti con risorse illimitate, ma ottimizzando la pianificazione per evitare congestioni o inefficienze;

  • Schedulazione a inseguimento: l’APS è particolarmente utile per la schedulazione a inseguimento, in quanto può adattarsi rapidamente ai cambiamenti di domanda e modificare i piani produttivi di conseguenza.

Come scegliere il software schedulatore?

Anche se è utilizzato da molti, affidarsi ad Excel come schedulatore di produzione può risultare limitante, soprattutto per la gestione di grandi volumi di dati. Excel non supporta l’aggiornamento in tempo reale, l’ottimizzazione automatica delle risorse e la gestione dinamica dei processi, aumentando il rischio di errori e inefficienze. Inoltre, non è adatto per schedulazioni a inseguimento o per la gestione di situazioni produttive complesse.

La selezione del software schedulatore più adatto per la propria azienda richiede, quindi, un’attenta valutazione delle necessità specifiche e delle caratteristiche aziendali. Ecco alcuni aspetti da considerare nel processo di scelta:

  • Funzionalità: assicurati che il software schedulatore disponga delle funzioni necessarie per soddisfare le tue esigenze produttive, come la pianificazione automatizzata, la gestione delle risorse, il monitoraggio delle prestazioni e l'integrazione con altri sistemi aziendali;

  • Scalabilità: controlla se il software è in grado di gestire l’attuale dimensione e complessità della tua azienda, oltre a poter adattarsi e crescere in linea con l'evoluzione del tuo business nel tempo;

  • Intuitività: il software schedulatore dovrebbe essere facile da utilizzare e intuitivo per i membri del tuo team. Verifica che l’interfaccia utente sia chiara e che la curva di apprendimento sia sostenibile;

  • Supporto e assistenza: accertati che il fornitore del software offra un supporto tecnico di qualità e assistenza continua, in particolare durante l'implementazione iniziale e in caso di eventuali problemi futuri;

  • Costi: valuta attentamente il rapporto qualità-prezzo del software, considerando sia i costi iniziali che quelli ricorrenti, come licenze, manutenzione e aggiornamenti.

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